Mimì in Cocotte

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Il mio tiramisù

Sono una trevigiana atipica se dico che non amo il tiramisù per partito preso? Ne ho mangiato talmente tanto che mi ha annoiata, per questo non l'avevo mai preparato fino a qualche tempo fa.

Quando dici "per tutte le occasioni"

Ho sempre avuto un rapporto complicato con il tiramisù, infatti non l'avevo mai preparato prima.
Crescere a Treviso significa mangiarlo praticamente in ogni occasione di festa: pranzi di famiglia, compleanni dei compagni di classe, cene fra amiche. Qui se qualcuno vi dice: "Il dolce lo porto io" state pur certi che al 90% arriverà con una vantiera* di tiramisù.

Ristoranti e pasticcerie gareggiano per accaparrarsi il primato di miglior tiramisù della città, mentre i nostri vicini friulani ci guardano malissimo ogni volta che se ne parla, a causa di un'antica diatriba su paternità e origini.

Insomma, se sei di Treviso difficilmente scappi da questo dolce. Questo significa anche degustarne tutte le varianti possibili e immaginabili: alle fragole, alle pesche; con il Nesquik, che sostituisce sia il caffè dove s'intingono i biscotti (aggiunto al latte), che il cacao amaro in polvere; con gli Oro Saiwa o i Pavesini al posto dei savoiardi. 

*piatto da portata dai bordi alti, generalmente una pirofila, a casa mia ovale.

Qualche cenno storico sul tiramisù di Treviso

 

È nato recentemente, poco più di due lustri or sono, un dessert nella città di Treviso, il “Tiramesù”, che fu proposto per la prima volta nel ristorante “Alle Beccherie” da un certo cuoco pasticcere di nome Loly Linguanotto (…).”

 

Correva l'anno 1981 quando Giuseppe Maffioli - nostro amato gastronomo - scrisse queste parole nella rivista Vin Veneto, un certificato che attribuì definitivamente la genitorialità del tiramisù ad Alba Campeol e Loly Linguanotto.

Le Beccherie era ed è rimasto uno dei locali più amati della città. Lì la cuoca storica Alba Campeol, insieme al pasticcere Loly, creò il tiramisù.
Partirono dal ricordo di un bicchierino che la suocera della Campeol le aveva preparato poco dopo il parto a base di uovo sbattuto, con un po’ di zucchero e abbinato a biscotti imbevuti nel caffè e a una spolverata di cacao. 

La prima ma non l'originaria

Il tiramisù di Le Beccherie rimane un caposaldo di trevigianità. Tuttavia, la ricetta certificata da Maffioli non è sicuramente l'originaria, ma semplicemente la prima ad essere stata finalmente messa nero su bianco, diventando legittima.

Infatti, a Treviso - e non solo - già si preparava il tiramisù in casa e anche in alcuni ristoranti. Il fatto è che nessuno aveva pensato di scriverne la ricetta, che era tanto semplice da potersi tramandare oralmente da una generazione all'altra.

 Il mio tiramisù Maffioli 1

                                                              In foto: Le Beccherie -  Treviso e Giuseppe Maffioli

Parenti stretti del tiramisù

Allepoca, infatti, Artusi aveva già scritto la ricetta dei Biscottini puerperali nel suo La Scienza incucina e l’Arte di mangiar bene (sesta edizione, 1902). Era già apparsa anche la Coppa Imperiale, offerta alla regina di Grecia negli anni '50 e ancora oggi servita dal ristorante Al Foghér di Treviso.

Fra gli anni ‘40 e ‘50 erano apparsi la Coppa Vetturino Tirimesù, dello chef Mario Cosolo, a Pieris in provincia di Gorizia, e il Trancia al mascarpone di Norma Pielli, dessert molto amato alla fine degli anni ‘50 dai clienti dell’Hotel Roma, in Carnia.

Famoso addirittura nello spazio

Questa determinazione diffusa di rivendicare l'origine del tiramisù è fomentata sicuramente dalla sua fama. Questo dolce è talmente noto da essere finito addirittura nello spazio, grazie all'astronauta Luca Parmitano, che nel 2013 lo portò con sé in una moderna versione disidratata creata dallo chef Davide Scabin.

La verità è che, come molte ricette della tradizione, anche questa ha seguito il suo percorso fra le cucine di casa e quelle dei ristoranti, rendendo molto difficoltoso risalire alle sue origini.

Tiramisù Day Treviso

A Treviso il tiramisù ha un suo intero giorno di festa. L'Associazione Tiramisù di Treviso, insieme ad Assocuochi Treviso, alla Federazione Italiana Cuochi e Telethon, organizzano il Tiramisù Day.
L'intera giornata riempie le piazze di dolci e ha un programma fittissimo che comprende la Triramisù Challenge: una gara di tiramisù casalingo dal titolo molto ambito. Sono gli chef di Assocuochi a giudicare i dolci e quest'anno il primo premio sarà un piano a induzione De’Longhi Cookers, il diploma e la qualificazione alla finale di venerdì 7 Ottobre 2022 alla Tiramisù World Cup.

L'identià trevigiana si nutre di tiramisù ben fatto e questa giornata è interessante perché se ne ripercorre la storia e le origini, con appuntamenti culturali aperti a tutta la cittadinanza.

 

Il mio tiramisù Tiramisù Day 1

 

Il mio tiramisù

Tiramisù_2.png

Non scherziamo con le cose serie: gli ingredienti

Gli ingredienti del tiramisù sono uova, zucchero, mascarpone, savoiardicaffè e cacao. Fine.

Io utilizzo solo i tuorli - come vuole la ricetta tradizionale - ma, per esempio, mia madre inserisce anche gli albumi montati a neve. Ciò che conta è che gli ingredienti siano di prima scelta.

Ho sempre dato per scontato che la ricetta del tiramisù fosse talmente semplice da risultare banale, sciocchezze. È tutta una questione di tecnica. La prima volta che ho provato a farlo i savoiardi erano secchi, perché inzupparli nel caffè è un'arte che difficilmente si può insegnare e che io ancora credo di dover perfezionare.

 

Ingredienti
  • 80 g di zucchero
  • 5 tuorli 
  • 500 g di mascarpone
  • caffè, non zuccherato
  • savoiardi
  • cacao amaro in polvere
Procedimento:

In una ciotola sbattete i tuorli e lo zucchero con le fruste elettriche per un paio di minuti. Aggiungete il mascarpone e proseguite a sbattere per un altro minuto abbondante. Dovrete ottenere una crema bella densa (a me piace così).

Preparatevi il vostro piatto da portata, una porofila ovale, rotonda o rettangolare, ma anche un bel vassoio, a seconda di come lo volete presentare e della vostra abilità a comporlo.

Cominciate inzuppando i savoiardi nel caffè: fronte/retro, uno alla volta, con un agile movimento di polso che vi consenta di non bagnarli né troppo, né troppo poco. Ecco la parte difficile.
Distribuiteli sulla base del vostro piatto da portata uno accanto all'altro, finché l'evete riempita tutta.

Proseguite con uno strato di crema al mascarpone e tornate a comporre uno strato di savoiardi inzuppati nel caffè.

Chiudete con l'ultimo strato di mascarpone e riponete in frigorifero.

Lasciate riposare il tiramisù da tre ore fino a un'intera notte, così da far mescolare bene i sapori e far raggiungere ai savoiardi il giusto livello di umidità. 

Il cacao va messo alla fine, un attimo prima che il dolce venga servito.

Tiramisù 3

Mimì